
Gli edifici storici di Casale Monferrato
Casale Monferrato è ricca di edifici storici aperti al pubblico. Non perderti l’occasione per conoscere da viciino questo incredibile angolo di Piemonte. Ecco una breve panoramica degli edifici storici di Casale Monferrato.
Il Sacro Monte di Crea

L’augurio è che ciascuno di voi possa scoprire il Sacro Monte di Crea in una giornata di cielo terso, quando la salita al Santuario viene fatta con lo sguardo rivolto alle cime innevate del Monte Rosa e delle montagne che lo circondano. Solo allora si potrà assaporare la bellezza di questo luogo, uno dei punti più elevati del Basso Monferrato.
Il Sacro Monte di Crea, situato a poca strada sulla destra della s.p. 457 che collega Casale ad Asti, non è solo meta di pellegrinaggi, ma è anche un parco naturale di grande interesse per la cura con cui è tenuto e per la ricchezza di vegetazione presente (all’inizio del secolo vennero censite in questa zona 996 entità floristiche). In particolare, si può sottolineare che le condizioni atmosferiche consentono la compresenza di termofile, legate ad una vegetazione mediterranea, e di microterme, più legate ad ambienti freschi.La cappella del Paradiso
In generale, il bosco ha una maggioranza di robinie ed accoglie tassi, volpi, scoiattoli, moscardini e lepri. Inoltre possono essere avvistati la poiana, il gheppio, il gufo comune e numerosi passaracei. Tra i rettili occorre fare attenzione alla vipera comune ed al biacco.
Tutto il parco presenta aree adeguatamente attrezzate, anche per i turisti ed i devoti portatori di handicap.
Il Santuario, di origine romanica, è collegato alla vita di Sant’Eusebio che sembra aver portato con sé dall’Oriente tre statue della Madonna lasciandole una ad Oropa, presso Biella, una in Sardegna ed una proprio qui, a Crea.
Il Santuario venne però ripensato, e dedicato ai misteri del Rosario, verso la fine del Cinquecento. Al suo fianco, sul dorso del colle, possono essere ripercorsi gli itinerari che conducono alle ventitré cappelle ed ai cinque romitori, luoghi di arte e di suggestione paesaggistica. La cappella XXIII, detta del “Paradiso” è posta nel punto più alto del monte, a 450 m. sul livello del mare. Fra gli altri pittori, anche il Moncalvo contribuì alla realizzazione delle opere statuarie interne, raffiguranti, per lo più, scene della vita di Maria e di Gesù.
Il Castello di San Giorgio Monferrato

Questi edificio, a pochi chilometri da Casale, trova la sua origine addirittura nel X Secolo. Nel 951 infatti è menzionato nell’atto di pace che Aleramo, primo marchese del Monferrato e leggendario fondatore della zona, stipulò con i popoli vicini.
La torre che ancora oggi si vede è però opera dei vercellesi che occuparono il feudo nel 1216 e che distrussero il borgo circostante. Episodi di saccheggi e distruzioni si ebbero poi sotto la dominazione mantovana quando si succedettero soldatesche ora francesi ora spagnole. Fino al 1629 quando i Gonzaga dovettero arrendersi agli spagnoli che lo incendiarono e quasi distrussero.
Ritornato alla famiglia mantovana, fu donato al conte Gozani che, con i suoi discendenti, lo tenne fino al 1870 creandovi il parco ed il bel giardino all’italiana che vi si ammira tuttora. Sono inoltre pregevoli gli scaloni barocchi del cortile d’onore, la chiesetta neoclassica costruita sullo stile di Juvarra e la grandiosa facciata volta a mezzogiorno, in finto gotico, la quale risale al 1828.
Il castello, ora proprietà della famiglia Crotti, ospita una galleria d’arte e di antiquariato. È funzionante un albergo-ristorante ricavato dalla ristrutturazione di un fabbricato del ‘600 sito nel parco del castello.
Il Castello di Camino

Si dice che sia il maniero più bello ed imponente dell’intera regione. Eretto intorno al Mille, affacciato sulla Val Cerrina, dai primi marchesi aleramici a difesa delle pianure solcate dal Po e dallo Stura, appartenne dal Secolo XIV fino al 1948 ai marchesi Scarampi di Villanova.
Fu protagonista di tutte le vicende belliche che, nel loro fiero ed incessante susseguirsi, coinvolsero il Monferrato. Venne espugnato nel 1499 da un congiunto dei Paleologi e l’eroico difensore, Scarampo Scarampi, vi venne decapitato. Ancora nel 1631 venne saccheggiato e in parte incendiato dai francesi, i quali furono scacciati dopo pochi giorni dai piemontesi, aiutati dalle truppe spagnole. Restaurato sulle tracce originarie, ora restituito, almeno in parte, al suo antico splendore.
Visitabile solo su autorizzazione della proprietaria famiglia Gutris, presenta, come sue principali attrazioni, l’artistico cortiletto interno con preziosi cimeli storici, le logge e le gallerie oramai purtroppo spoglie delle incomparabili raccolte d’armi e d’arte che prima esistevano, la quattrocentesca sala con camino istoriato, la ricca biblioteca e gli ampi saloni settecenteschi di gusto francese.
Dalla poderosa altissima torre quadrangolare si gode un vastissimo panorama sul Monferrato e sulla valle del Po, fino alla cerchia delle Alpi. È davvero una delle mete più importanti, anche se, in parte, nascoste, dell’intera nostra provincia.
Il castello di Gabiano

Gabiano, all’estremo nord-ovest della provincia ed al termine della Val Cerrina, può vantare un imponente maniero edificato da Aleramo, marchese del Monferrato, che gode di una splendida e panoramica vista su tutta la pianura e sulle colline antistanti.
Come tutti i castelli di questa zona, ha una storia difficile e travagliata, fatta di saccheggi e di distruzioni, di amorevoli opere di ristrutturazione e di un brulicante lavorìo per restituirlo agli antichi splendori.
Proprio recentemente restaurato, l’edificio conserva le caratteristiche medievali con torrioni a pianta quadrata e circolare ed imponenti masse costruttive. La sua presenza è imponente e scenografica, con i magnifici cortili interni, i pozzi ed i numerosi scorci in stile medievale. Tra le collezioni presenti, possiamo ricordare le opere d’arte ed una munita armeria.
Proprietaria attuale è la famiglia Cattaneo, alla quale si deve richiedere l’autorizzazione per la visita.
Il Castello di Murisengo

Fortificazione di origine medievale, mantiene la torre risalente al 1510 su una struttura che è invece seicentesca. Contornato da un ampio e bel giardino, il castello sovrasta Murisengo, uno ben simboleggiato dal tartufo, il suo prodotto agricolo più pregiato.
Murisengo è raggiungibile percorrendo la lunga strada provinciale che attraversa la Val Cerrina e costeggia il torrente Stura.