come fare un foro nel plexyglass

Come forare il Plexiglass

Leggero, resistente e versatile. È il Plexiglass, l’alternativa al vetro. Impariamo a lavorarlo

Il plexiglass, detto anche acrilico, è un materiale plastico trasparente, duraturo, resistente, flessibile e leggero. Plexiglass è uno dei tanti nomi commerciali, ma è anche quello maggiormente noto quando ci si riferisce a questa materia plastica. I suoi punti di forza quali leggerezza e resistenza lo rendono la scelta migliore in molteplici applicazioni, sia in ambito commerciale che casalingo in sostituzione del vetro.

A causa della sua natura non è raro però danneggiarlo durante la lavorazione ed è quindi opportuno imparare a trattarlo correttamente per evitare di commettere errori. Forare il plexiglass richiede delle accortezze diverse rispetto a materiali come legno o metallo, meglio mettere in chiaro alcune cose prima di metterci al lavoro.

I fogli o pannelli di plexiglass vengono sempre venduti ricoperti da una pellicola trasparente, questo perché è un materiale molto sensibile ai graffi. Per evitare tali inconvenienti si consiglia di mantenere la pellicola il più a lungo possibile sino all’installazione finale.

Attenzione anche al momento della pulizia! Detergenti chimici o a base alcolica come quelli per vetri non sono indicati perché rovinerebbero permanentemente il materiale rendendolo opaco e inutilizzabile. Non utilizzare mai la carta perché nonostante sembri morbida, lascia comunque dei graffi sulla superficie. Usare solo tessuti asciutti e morbidi per togliere la polvere o bagnati in acqua calda e sapone neutro per altro tipo di sporco resistente.

Qual è la punta da trapano adatta per forare il plexiglass?

Un foglio di plexiglass può essere forato con qualsiasi punta, è addirittura possibile forarlo con un cacciavite arroventato. Il punto è solamente la qualità che si vuole ottenere. Un foro si può fare anche senza particolari accortezze, ma probabilmente si avrà un risultato pessimo. Come già detto, lavorando questo materiale è molto facile fare dei danni al foglio di acrilico, il calore generato durante la foratura o il taglio può fonderlo e troppa pressione può romperlo o scheggiarlo.

Ci sono punte adatte e meno adatte per forare il plexiglass. Per quanto riguarda le punte elicoidali la cosa migliore è dotarsi di punte studiate appositamente per l’acrilico che differiscono dalle normali elicoidali per l’angolazione più acuta dei taglienti prevenendo così scheggiature e rotture.

Anche le punte di tipo Forstner sono indicate per forare il plexiglass. Nate per forare il legno, rendono ottimi risultati sull’acrilico, fori puliti e con poco rischio di scheggiare.

In alternativa è possibile usare delle punte fresatrici piatte. Il loro vantaggio risiede nell’avere una lunga punta di centraggio che conferisce stabilità. Una valida tecnica usando una punta fresatrice piatta consiste nel forare il plexiglass fino a trapassarlo con la punta di centraggio, ribaltando il foglio di acrilico si prosegue poi dalla parte opposta.

Il lubrificante/refrigerante

Un nemico del plexiglass è l’elevato calore che si sprigiona dallo sfregamento della punta durante l’operazione di taglio. L’eccessivo calore può danneggiare irreparabilmente il materiale che stiamo lavorando che può arrivare letteralmente a fondersi con risultati disastrosi.

Per questo è importante quando si procede a forare il plexiglass usare un lubrificante o un refrigerante per prevenire danni. Alcune punte sviluppano più calore di altre, ma è comunque buona norma lubrificare o refrigerare sempre. Si può lubrificare con apposito olio o refrigerare con semplice acqua.

Una cosa che non tutti sanno è che mischiando acqua con bicarbonato di sodio si può ottenere una soluzione refrigerante che preserva i vostri strumenti di lavoro dalla ruggine. La mistura si applica prima di cominciare a forare e poi ogni 3-4 mm di profondità del foro. Esistono in commercio degli applicatori con beccuccio tipo quelli usati per la colla, ma potete anche usare una siringa senza ago a patto che sia abbastanza grande da non doverla riempire continuamente.

Consigli di preparazione al lavoro sul plexyglass

Per prima cosa disponiamo un pannello di legno di scarto o di mdf che si può sacrificare su cui posare il plexiglass da lavorare, questo perché quando trapassiamo il foglio di acrilico la punta possa stabilizzarsi nel materiale sottostante e non vada a vuoto. Fissiamo il tutto con dei morsetti e dopo segniamo con un pennarello indelebile i punti da forare, poi copriamo questi punti con dello scotch di carta in modo da prevenire la dispersione di schegge e polvere durante il taglio. Per la nostra sicurezza sarebbe sempre bene proteggere gli occhi con degli occhiali da lavoro quando agiamo su questo particolare materiale.

Buona norma, come per qualsiasi altro materiale, sarebbe praticare un foro pilota che dovrebbe essere fatto con una punta della metà circa del diametro della punta con la quale si effettuerà il foro finale.

Prendete in considerazione per una maggiore qualità e precisione l’utilizzo di un trapano a colonna o per risparmiare una supporto a colonna per trapano avvitatore. Sono strumenti che possono facilitare molti dei lavori di foratura su tanti tipi di materiali.

Velocità del trapano e pressione

Ottenere un foro perfetto in un pannello di plexiglass non è affatto semplice, dobbiamo trovare la giusta combinazione tra la velocità di rotazione della punta e la pressione che viene esercitata sulla superficie che stiamo lavorando. Possibilmente sarebbe meglio fare qualche prova su qualche piccolo pezzo di plexiglass prima della realizzazione finale in modo da acquisire la sensibilità che questo materiale richiede.

Indicazioni generali

Diametro foro – Velocità in giri al minuto (RPM):

  • 3,0mm – 3500 RPM
  • 4,5mm – 2500 RPM
  • 6,0mm – 1800 RPM
  • 9,5mm – 1200 RPM
  • 12,7mm – 900 RPM
  • 16,0mm – 700 RPM
  • 25,4mm – 450 RPM

Come detto queste sono solo indicazioni generali, la velocità dipende dalla pressione che si imprime sul materiale. Ad esempio la velocità deve essere abbassata se il plexiglass comincia a fondere e aumentata se comincia a scheggiarsi.