
Alla scoperta di Tortona
Tortona, l’erede di una storia di commerci e di ricchezze, ma anche di aspri conflitti e di infinite contese, è oggi una città votata al futuro della crescita economica e sociale ed alla promozione delle sue risorse, dei suoi prodotti e delle sue bellezze. Una cena a Tortona è infatti un rivelarsi di piatti prelibati, dagli “anlot” (agnolotti di pasta ripiena) ai tartufi, dai dolci ai vini, soprattutto il cortese, il dolcetto ed il barbera.
La storia di Tortona
Corrispondente all’antica ligure Derthona (l’antico termine “Derton” significava castello), venne rifondata dai Romani in occasione della costruzione nel 148 a.C. della Via Postumia che intendeva collegare Piacenza e Genova. Tra le prime città in Italia a diventare libero comune, Tortona seppe crescere e destreggiarsi tra alleanze e lotte durante il burrascoso periodo feudale. Solo nel 1155 Federico Barbarossa, dopo un memorabile assedio, la prese e la distrusse. Riedificata dai Milanesi, fu nuovamente presa dall’imperatore nel 1162, ma, con l’affermarsi del potere dei Visconti in Lombardia, fu uno degli oggetti delle loro ambizioni e, dopo varie vicende, venne definitivamente in loro possesso nel 1347. Seguì così le sorti del ducato di Milano, finché con il trattato di Vienna del 1738 entrò a far parte degli stati sabaudi.
Nel 1773 Vittorio Amedeo III pensò di farne una fortezza poderosa, che fu occupata dai Francesi nel 1796 e dagli Austro-Russi nel 1799, finché ritornò alla Francia nel 1801, dopo essere stata al centro della presenza napoleonica in Italia e sede del quartier generale francese durante la battaglia di Marengo il 14 giugno 1800. Risultato di questi ultimi avvenimenti fu però la sua distruzione: del “castello” è rimasta solamente la Torre, che è diventata il simbolo di Tortona.
Tortona negli anni recenti
Il periodo sabaudo e poi italiano ne sancirono infine il definitivo consolidamento quale città ricca ed attiva, anche se, come l’intero Paese, la città dovette pagare al secondo conflitto mondiale il proprio tributo di sangue: nel marzo del 1944, infatti, vennero fucilati sul Castello, per rappresaglia, dieci partigiani detenuti nelle carceri cittadine.
La città raccoglie oggi un insieme di monumenti degni di nota, nonchè le vestigia romane (tra cui il Sepolcro di Maiorano), i resti medievali (notevole è la “casetta del pozzo”), il Teatro Civico ed il centro storico, con le tante e belle chiese, uno dei più belli della provincia.
L’Abbazia di Santa Maria a Rivalta Scrivia
L’Abbazia di S. Maria, di origini cistercensi, è posta a a breve distanza dall’abitato di Rivalta, sulla sponda sinistra dello Scrivia. Fondata nel 1153, ha tratti severi e gotici con una facciata apparentemente incompiuta.
L’interno è a croce latina a tre navate divise da colonne e pilastri ottagonali ed è decorato da numerosi affreschi databili tra la fine del sec. XV e l’inizio del XVI.
Il Santuario di nostra Signora della Guardia
Il Santuario di Nostra Signora della GuardiaIl Santuario fu costruito nel 1931 per volontà di Don Orione che a Tortona, nel 1893, fondò il suo primo collegio per ragazzi, l’embrione di quella che in seguito diventò la Piccola Opera della Divina Provvidenza.
Durante la I Guerra Mondiale Don Orione fece voto di costruire un grande santuario mariano e proprio in questa chiesa sono conservate le sue spoglie mortali dopo che Papa Giovanni Paolo II ha dato al santuario il titolo di basilica ed al suo fondatore la dignità di Beato.
L’interno è slanciato ed armonioso, con preziosi mosaici ed il meraviglioso bronzo del Minerbi dal titolo “Don Orione Morente”, opera che ha avuto larghissimi consensi di critica e che è certamente una delle espressioni artistiche più notevoli della nostra epoca.
Ciò che stupisce è però la maestosità della statua della Madonna della Guardia, ideata e voluta dallo stesso Don Orione, posta in corrispondenza della verticale sul Sacello. Per motivi di sicurezza, fu elevata sopra una torre, a più di 60 metri dal suolo. Opera dello scultore Narciso Cassino di Candia Lomellina, è alta ben 14 metri ed è la più gigantesca in bronzo fuso realizzata fino ad oggi in tutto il mondo.