il centro stoirco di novi ligure

Alla scoperta di Novi Ligure

Importante centro di comunicazioni stradali e nodo ferroviario tra la pianura padana e Genova, Novi Ligure è situata a 197 metri d’altitudine sulle estreme pendici dell’Appennino Ligure ed allo sbocco nella Pianura Padana del fiume Scrivia. A dispetto del nome, Novi Ligure è in provincia di Alessandria, in Piemonte.

La storia di Novi Ligure

La città è dominata dai resti del Castello medioevale della cui esistenza si hanno notizie sin dal 1135 e la cui Torre risale probabilmente al secolo XIII. Novi infatti, già menzionata agli inizi dell’XI secolo come Corte Nuova, venne successivamente fortificata dai Tortonesi ai quali apparteneva probabilmente fin dal IX secolo.

Divenuto libero comune dalla seconda metà del XII secolo, venne nuovamente sottomessa a Tortona da parte del Barbarossa, a cui però si sottrasse per concedersi al Marchese del Monferrato nel 1230. Dopo essere stata riconquistata da Tortona nel 1232, Novi fu assoggettata da Matteo Visconti, signore di Milano, nel 1319. Ceduta al marchese del Monferrato e da questi al Comune genovese, passò nuovamente ai Visconti nel 1380, finché, nel 1392, passò nuovamente a Genova che la perse nel 1409 in seguito all’occupazione di Facino Cane. Nel 1416, Novi ritornò ai Visconti fino al 1447, anno in cui passò definitivamente a Genova, salvo un breve periodo nel quale fu occupata da Carlo Emanuele III di Savoia. Di Genova seguì le sorti fino alla restaurazione del 1815.

Sotto la città ligure, Novi conobbe un periodo fiorente durante il quale giunsero in città parecchie famiglie genovesi che contaminarono il dialetto della zona, ancor oggi molto più simile, per cadenza e per lessico, al genovese che non all’alessandrino o al piemontese. Simbolo di questo periodo di benessere sono gli eleganti palazzi nobiliari del centro storico (Palazzo Negroni, Palazzo della Dogana…) costruiti da ricche famiglie. Tra questi, di notevole importanza da un punto di vista storico è Palazzo Durazzo all’interno del quale morí il generale francese Barth Cathrine Joubert, durante la battaglia di Novi, combattuta il 15 agosto 1799 tra l’armata rivoluzionaria e gli austro-russi di Suvorov. Novi è poi centro culturale e, sotto questo aspetto, occorre ricordare palazzo Peloso divenuto oggi Museo d’arte antica e pinacoteca.

Nel 1815 Novi passò a far parte del Regno di Sardegna e nel 1863, con l’Unità d’Italia, divenne territorio piemontese. Con la proclamazione del Regno, la città di Novi assunse la denominazione di Novi Ligure per ovviare alle numerose omonimie sorte con la riorganizzazione dei vecchi stati e per ricordare un trascorso storico tradizionalmente subordinato a Genova.

La storia della città di Novi Ligure può essere letta anche attraverso le belle chiese che la decorano. Del periodo barocco si possono contemplare la Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, le chiese di S. Andrea, con un notevole gruppo ligneo, di San Pietro e di S. Maria Maddalena, all’interno della quale si conserva un altro straordinario gruppo scultoreo ligneo ubicato alle spalle dell’Altare maggiore, sopra il coro, composto da 23 statue tra le quali, per bellezza ed imponenza, emergono due guerrieri a cavallo.

Novi Ligure oggi

Novi, oggi notevole centro industriale e commerciale, sede di industrie siderurgiche e metallurgiche, meccaniche e tessili, ma anche dolciarie e alimentari, è sicuramente una città da scoprire non solo per affari, ma anche per turismo. I suoi palazzi, le sue ville, i suoi parchi e le sue chiese rappresentano senza dubbio un patrimonio artistico, culturale e ambientale che la rendono una delle città più interessanti della provincia alessandrina.

Suoi simboli enogastronomici sono i tartufi bianchi, il vino Cortese, il torrone e le caramelle.

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